sabato 11 febbraio 2012
venerdì 10 febbraio 2012
VATICANO Papa: Dio è presente anche quando “apparentemente tace” - Asia News
VATICANO Papa: Dio è presente anche quando “apparentemente tace” - Asia News:
All’udienza generale Benedetto XVI parla della preghiera di Gesù morente e del suo grido “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”.
All’udienza generale Benedetto XVI parla della preghiera di Gesù morente e del suo grido “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”.
giovedì 9 febbraio 2012
Giorno Ricordo: Tondo, non solo un rito. Coscienza popolo non dimentica
Giorno Ricordo: Tondo, non solo un rito. Coscienza popolo non dimentica:
''Il ricordo - aggiunge il presidente - rimane sterile se non produce in noi, cittadini e rappresentanti delle istituzioni, la decisa volonta' di rendere concreto l'ideale di un'Europa dei popoli, nella quale sia impossibile il ripetersi di tanto orrore."
''Il ricordo - aggiunge il presidente - rimane sterile se non produce in noi, cittadini e rappresentanti delle istituzioni, la decisa volonta' di rendere concreto l'ideale di un'Europa dei popoli, nella quale sia impossibile il ripetersi di tanto orrore."
Napolitano celebra il Giorno del Ricordo: «La visione europea ci permette di superare derive nazionalistiche» - Il Sole 24 ORE
Napolitano celebra il Giorno del Ricordo: «La visione europea ci permette di superare derive nazionalistiche» - Il Sole 24 ORE:
«È la visione europea che ci permette di superare ogni tentazione di derive nazionalistiche, di far convivere etnie, lingue, culture e di guardare insieme con fiducia al futuro». Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo discorso in occasione del Giorno del Ricordo, dedicato ai martiri delle Foibe.
«È in Europa che dobbiamo trovare nuovi stimoli, facendo leva anche sulle minoranze che risiedono nei nostri Paesi e costituiscono una ricchezza da tutelare, un'opportunità da comprendere e cogliere fino in fondo».
«È la visione europea che ci permette di superare ogni tentazione di derive nazionalistiche, di far convivere etnie, lingue, culture e di guardare insieme con fiducia al futuro». Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo discorso in occasione del Giorno del Ricordo, dedicato ai martiri delle Foibe.
«È in Europa che dobbiamo trovare nuovi stimoli, facendo leva anche sulle minoranze che risiedono nei nostri Paesi e costituiscono una ricchezza da tutelare, un'opportunità da comprendere e cogliere fino in fondo».
Fra Usa e Italia l'imprinting di Einaudi e De Gasperi - Il Sole 24 ORE
Fra Usa e Italia l'imprinting di Einaudi e De Gasperi - Il Sole 24 ORE:
Einaudi era convinto che, all'indomani dell'ammissione dell'Italia al Fondo monetario internazionale e alla Banca Mondiale, era essenziale che agissimo in modo da renderci affidabili, se volevamo reinserirci nel circuito degli scambi e delle relazioni economiche. Inoltre, da antesignano della causa europeista (qual era fin dal 1919, dopo la prima guerra mondiale), era convinto che essa avrebbe potuto affermarsi in simbiosi con gli Stati Uniti all'insegna della democrazia liberale e dell'economia di mercato. E, pertanto, che l'Italia sarebbe rinata su nuove fondamenta e acquisito un proprio ruolo specifico a livello internazionale, quanto più intensi fossero divenuti i suoi legami con l'Occidente.
Einaudi era convinto che, all'indomani dell'ammissione dell'Italia al Fondo monetario internazionale e alla Banca Mondiale, era essenziale che agissimo in modo da renderci affidabili, se volevamo reinserirci nel circuito degli scambi e delle relazioni economiche. Inoltre, da antesignano della causa europeista (qual era fin dal 1919, dopo la prima guerra mondiale), era convinto che essa avrebbe potuto affermarsi in simbiosi con gli Stati Uniti all'insegna della democrazia liberale e dell'economia di mercato. E, pertanto, che l'Italia sarebbe rinata su nuove fondamenta e acquisito un proprio ruolo specifico a livello internazionale, quanto più intensi fossero divenuti i suoi legami con l'Occidente.
Keynes e la "mano visibile"
Cos'è la "mano visibile"?
Prima bisogna partire dalla "mano invisibile".
Fu teorizzata da Adam Smith,il padre dell'economia politica,nella "Ricchezza delle nazioni",testo del 1776,se non sbaglio.
In regime economico capitalistico,i mezzi di produzione non sono posseduti da un unico imprenditore capitalista,ma sono "frammentati" in una pluralità di soggetti.
Ognuno svolge la sua iniziativa economica cercando il proprio personale tornaconto.
Il mercato è il "tessuto connettivo" che pone in relazione tra loro i soggetti economici e che,attraverso la concorrenza,rende il tornaconto del singolo un tornaconto collettivo.
La "mano invisibile" del mercato trasforma l'utile individuale in utile sociale,in vantaggio per la comunità.
Secondo questa visione,lo Stato,i poteri pubblici,non dovrebbe intervenire nelle "faccende" dell'economia,perchè non farebbe altro che alterare il normale funzionamento del mercato,distorcendo l'utile collettivo prodotto spontaneamente dagli operatori privati.
Keynes,economista inglese teorico delle cause della terribile crisi economica del 1929,rovescia questa impostazione:non è sempre così,non sempre la ricerca dell'utile individuale si trasforma in utile collettivo (tra parentesi,è questa la tesi sposata dall'art.lo 41 II comma della costituzione italiana).
E,quindi,dovrebbe attivarsi lo Stato,i poteri pubblici,"espressione" dell'interesse generale della comunità,per far sì che il settore privato dia luogo ad un risultato "socialmente ottimale" (secondo determinati valori politici).
Beh,alle volte,sul mercato,la "mano invisibile" si trasforma in "mano visibile".
Per chi la vuol vedere...
Prima bisogna partire dalla "mano invisibile".
Fu teorizzata da Adam Smith,il padre dell'economia politica,nella "Ricchezza delle nazioni",testo del 1776,se non sbaglio.
In regime economico capitalistico,i mezzi di produzione non sono posseduti da un unico imprenditore capitalista,ma sono "frammentati" in una pluralità di soggetti.
Ognuno svolge la sua iniziativa economica cercando il proprio personale tornaconto.
Il mercato è il "tessuto connettivo" che pone in relazione tra loro i soggetti economici e che,attraverso la concorrenza,rende il tornaconto del singolo un tornaconto collettivo.
La "mano invisibile" del mercato trasforma l'utile individuale in utile sociale,in vantaggio per la comunità.
Secondo questa visione,lo Stato,i poteri pubblici,non dovrebbe intervenire nelle "faccende" dell'economia,perchè non farebbe altro che alterare il normale funzionamento del mercato,distorcendo l'utile collettivo prodotto spontaneamente dagli operatori privati.
Keynes,economista inglese teorico delle cause della terribile crisi economica del 1929,rovescia questa impostazione:non è sempre così,non sempre la ricerca dell'utile individuale si trasforma in utile collettivo (tra parentesi,è questa la tesi sposata dall'art.lo 41 II comma della costituzione italiana).
E,quindi,dovrebbe attivarsi lo Stato,i poteri pubblici,"espressione" dell'interesse generale della comunità,per far sì che il settore privato dia luogo ad un risultato "socialmente ottimale" (secondo determinati valori politici).
Beh,alle volte,sul mercato,la "mano invisibile" si trasforma in "mano visibile".
Per chi la vuol vedere...
mercoledì 8 febbraio 2012
VAOL.IT - Scivola sul ghiaccio e batte la testa: anziano perde la vita
VAOL.IT - Scivola sul ghiaccio e batte la testa: anziano perde la vita
L'uomo è deceduto davanti alla sua abitazione
L'uomo è deceduto davanti alla sua abitazione
martedì 7 febbraio 2012
Nirenstein: Le mutilazioni genitali femminili sono un intervento barbarico
PdL - Il Popolo della Libertà - Nirenstein: Le mutilazioni genitali femminili sono un intervento barbarico
Oggi in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili, un intervento barbarico cui si stima siano state sottoposte circa 140 milioni di donne e che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) investe 3 milioni di bambine e ragazze ogni anno.
Oggi in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili, un intervento barbarico cui si stima siano state sottoposte circa 140 milioni di donne e che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) investe 3 milioni di bambine e ragazze ogni anno.
Destra e Sinistra
Nel Dopoguerra,e fino alla caduta del Muro di Berlino e di Mani Pulite,cioè al "tracollo" dei vecchi partiti della cosiddetta Prima Repubblica,la contrapposizione tra Destra e Sinistra si appoggiava su due questioni di fondo:
a DESTRA quanti credevano che i grandi problemi politici della vita sociale dovessero essere risolti in un quadro liberaldemocratico,che assicurasse a tutti libertà,diritti,sicurezza,uguaglianza e partecipazione alle scelte politiche,e che vedevano nella libera economia di mercato lo strumento per garantire il benessere generale.
Lo nazione a cui si faceva riferimento erano gli Stati Uniti.
a SINISTRA quanti invece credevano nella dittatura della classe operaia,nel "piano economico" diretto dallo stato e che accettavano la democrazia e il mercato solo per questioni "tattiche",di strategia politica,di "facciata".
La nazione a cui si faceva riferimanto era l'Unione Sovietica.
Alle ali estreme i "picchiatori" di entrambi gli schieramenti.
La caduta del Comunismo e Tangentopoli hanno rimescolato le carte sul tavolo.
Ora tutte le forse politiche accettano la liberaldemocrazia e il mercato,perchè non sarebbe realistico poter fare altrimenti, e la politica ha perso il carattere di grande contrapposizione ideologica.
Sembra diventata pura lotta per il potere tra blocchi di potere:pro o contro Berlusconi o chi so altro.
L'emergenza dell'economia sembra aver riportato tutti coi piedi per terra.
Sono più impellenti le necessità che spingono la comunità nazionale all'unione e alla concordia di quelle che dovrebbero dividerci.
E le spinte di una società civile alle prese con le necessità della vita quotidiana non sono più contenibili con il pretesto della lotta al comunismo o al capitalismo.
Il capitalismo ha imposto la sua legge e ha vinto.
La democrazia non ha alternative e ha vinto.
La "politica" non ha più scuse.
a DESTRA quanti credevano che i grandi problemi politici della vita sociale dovessero essere risolti in un quadro liberaldemocratico,che assicurasse a tutti libertà,diritti,sicurezza,uguaglianza e partecipazione alle scelte politiche,e che vedevano nella libera economia di mercato lo strumento per garantire il benessere generale.
Lo nazione a cui si faceva riferimento erano gli Stati Uniti.
a SINISTRA quanti invece credevano nella dittatura della classe operaia,nel "piano economico" diretto dallo stato e che accettavano la democrazia e il mercato solo per questioni "tattiche",di strategia politica,di "facciata".
La nazione a cui si faceva riferimanto era l'Unione Sovietica.
Alle ali estreme i "picchiatori" di entrambi gli schieramenti.
La caduta del Comunismo e Tangentopoli hanno rimescolato le carte sul tavolo.
Ora tutte le forse politiche accettano la liberaldemocrazia e il mercato,perchè non sarebbe realistico poter fare altrimenti, e la politica ha perso il carattere di grande contrapposizione ideologica.
Sembra diventata pura lotta per il potere tra blocchi di potere:pro o contro Berlusconi o chi so altro.
L'emergenza dell'economia sembra aver riportato tutti coi piedi per terra.
Sono più impellenti le necessità che spingono la comunità nazionale all'unione e alla concordia di quelle che dovrebbero dividerci.
E le spinte di una società civile alle prese con le necessità della vita quotidiana non sono più contenibili con il pretesto della lotta al comunismo o al capitalismo.
Il capitalismo ha imposto la sua legge e ha vinto.
La democrazia non ha alternative e ha vinto.
La "politica" non ha più scuse.
lunedì 6 febbraio 2012
Schizofrenia e disturbi sociali studio italiano ne svela la natura - Repubblica.it
Schizofrenia e disturbi sociali studio italiano ne svela la natura - Repubblica.it
Sono tipici della patologia che colpisce l'un per cento della popolazione adulta, in cui, a tratti, si perde il senso della realtà...
Sono tipici della patologia che colpisce l'un per cento della popolazione adulta, in cui, a tratti, si perde il senso della realtà...
domenica 5 febbraio 2012
L’ economia italiana è meno libera di quella dell’Azerbaijan | Libertiamo.it
L’ economia italiana è meno libera di quella dell’Azerbaijan Libertiamo.it
“Per la maggior parte non libera”.
Questo è il verdetto dell’Heritage Foundation e del Wall Street Journal sull’economia italiana, riportato nell’edizione del 2012 dell’ “Indice della Libertà Economica”.
“Per la maggior parte non libera”.
Questo è il verdetto dell’Heritage Foundation e del Wall Street Journal sull’economia italiana, riportato nell’edizione del 2012 dell’ “Indice della Libertà Economica”.
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