La relazione del Presidente Montezemolo del 2007

(AA.VV., Come si legge Il sole-24ore, Milano,Aprile 1991,p.67)

"La battaglia per la concorrenza è stata il principale riferimento ideale della Confindustria di questi ultimi anni...

La ripresa dell'economia italiana viene tutta dalle imprese e dal mercato...
Noi abbiamo definito la concorrenza un bene comune...

Certo le regole devono essere rispettate da tutti...

Dal 2004 abbiamo lanciato una campagna per la concorrenza come progetto comune e trasversale a tutte le categorie e a tutti gli interessi...

La concorrenza in politica è altrettanto importante che in economia...

Qualcuno è rimasto...

Da 15 anni l'Italia è prigioniera di una transizione che non accenna a finire...

La libertà di ciascuno di noi ha un significato solo se viene garantita a tutti,in un contesto sociale,comunitario...

Ci piacerebbe vedere una carta costituzionale che faccia propri i principi di economia di mercato e libera concorrenza..."
(Luca Cordero di Montezemolo,Relazione all'Assemblea di confindustria 2007,www.confindustria.it)
Penso che,sovente,la parole possono essere fuorvianti per la gente comune.

Gli studiosi di economia usano il termine "concorrenza",in molti casi,come sinonimo di "mercato",di "mercato libero".

Così la battaglia degli industriali della nazione italiana è stata per il mercato come bene comune,cioè per un "ambiente sociale",garantito dai pubblici poteri anche per mezzo del rispetto delle regole (leggi),in cui vi sia libertà tanto dal lato dell'offerta che della domanda (secondo la convenienza di ciascun operatore).

In cui vi sia,in altri termini,libertà d'iniziativa privata,libertà di scambio.

E' questo il "bene comune" da garantire per l'industria italiana.